
Il progetto della ristrutturazione

Scritto da Cristina Iaconi
Architetto

Cosa facciamo quando progettiamo la ristrutturazione del tuo appartamento? (ma anche del tuo studio professionale, della tua villa, del tuo locale, del tuo B&B…)
Scrivo questo post perché in tutti questi anni di professione ho capito che spesso, molto spesso, i clienti si avvicinano alla figura dell’architetto non sapendo esattamente cosa aspettarsi dal suo lavoro.
L’errore più comune è sottovalutare i tempi: veniamo chiamati quasi sempre troppo a ridosso dell’ingresso in una nuova casa o della data che, nei programmi del cliente, è quella massima per concludere per esempio la ristrutturazione del suo ufficio (il caso tipico è quello del professionista che, per avere lo studio completamente rinnovato per settembre, ovvero per la ripresa della sua attività, ci chiama…a fine luglio!).
A questo punto la risposta deve essere univoca e del tutto seria: prima di iniziare i lavori (soprattutto se saranno consistenti e porteranno ad un notevole cambiamento) serve un progetto. Non una “piantina” (un giorno scriverò un post su chi ci chiede piantine come fossimo fiorai), non una tavola con immagini di Pinterest, non delle indicazioni su dove trovare le forniture, no: è necessario IL PROGETTO. A questo proposito ti consiglio di scaricare il workbook che riceverai in regalo con l’iscrizione alla nostra newsletter. Lo puoi trovare qui. Saprai esattamente, seguendo i 10 passi suggeriti, a cosa pensare prima di contattare un architetto e decisamente ben prima di chiamare l’impresa di fiducia.
Tornando a noi, il progetto richiede tempo, un tempo che non è contemporaneo all’esecuzione dei lavori, ma per forza di cose antecedente ad essi (anche perché quasi sempre è anche richiesta una pratica edilizia preliminare).
Quindi seguitemi nel racconto sintetico di questo viaggio che vi porterà dalla sola idea al camminarci dentro.

primo passo
Intervista e scambio preliminare di informazioni
In occasione del primo incontro conoscitivo, che potremo organizzare nel nostro studio o direttamente sul posto (se ne avete già disponibilità), ti chiediamo, se la possiedi, una pianta leggibile e in scala dello stato attuale del tuo immobile:
non ci servirà per cominciare a progettare, ma solo ed esclusivamente per avere un’idea iniziale degli spazi, per capire le tue esigenze, i tuoi desideri, i tuoi “no”, i tuoi “forse” e i tuoi “non ho proprio idea”.
Se l’incontro sarà organizzato direttamente sul posto, allora coinciderà chiaramente con il primo sopralluogo: in questo caso verificheremo anche la corrispondenza tra la pianta che ci avrai fornito e lo stato di fatto dei luoghi.
secondo passo
Il secondo sopralluogo
In un secondo momento ritorneremo nell’immobile per le operazioni di rilievo: vale a dire per effettuare tutte le misurazioni sia in pianta che in alzato (tradotto: in basso e in alto) e anche per prendere nota delle caratteristiche degli impianti esistenti.
Non pensare che sia un’operazione veloce: a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche interne dell’immobile, avremo bisogno di alcune ore.
Terminato il rilievo, il tutto verrà tradotto su carta: avremo così la rappresentazione grafica del corretto stato di fatto, ovvero la base di partenza imprescindibile per progettare nei minimi dettagli (certo, non si esclude di dover magari tornare a verificare qualche misura, ma il grosso del lavoro sarà stato fatto!).
terzo passo
Si parte con la progettazione!
Ora inizia il vero e proprio lavoro di progettazione.
Sulla base di tutte le indicazioni ricevute e studiando nel profondo le caratteristiche dell’immobile, i suoi punti di forza, quelli di debolezza, le potenzialità apparentemente non visibili, l’esposizione, la luce naturale, le visuali, arriviamo a definire un progetto preliminare (spesso declinato in due o tre opzioni).
Memento! Tutto quello che rientra nella grande famiglia della “decorazione” (pittura, pavimenti, rivestimenti, colori…) arriva dopo: prima c’è il progetto dello SPAZIO.
Nel definire il nuovo spazio, come progettisti dovremo tenere in considerazione numerosi aspetti:
- la conformità del progetto alle norme edilizie nazionali e a quelle dello specifico Comune;
- il rispetto di altre norme che potrebbero entrare in gioco (penso ad immobili vincolati perché ricadenti nei centri storici);
- l’attenzione a vincoli fisici non modificabili (penso a tutto quello che riguarda la struttura portante o ad alcuni aspetti impiantistici) e in generale l’attenzione a tutti gli aspetti espressamente tecnici;
- la composizione architettonica vera e propria;
- l’aderenza delle nostre proposte a te, al tuo mondo, a quello che ci hai raccontato. A questo proposito, ti consiglio di non perdere l’appuntamento con la prossima newsletter (quella del 31 gennaio): ti parlerò proprio di….”somiglianze” (spoiler: che tu sia stuzzicadenti o marchingegno, cerca sempre di “riconoscerti”).
Puoi iscriverti direttamente cliccando qui.
quarto passo
Ti incontriamo per fare il primo punto della situazione
Concorderemo con te un secondo incontro nel nostro studio e ti mostreremo i primi risultati (ovvero le due o tre opzioni per il progetto preliminare). Discuteremo di fronte a piante, prospetti (immagina di stare in piedi e di disegnare tutto quello che vedi di fronte a te: questo, a grandissime linee, è un prospetto) e rappresentazioni tridimensionali dei punti più rappresentativi delle proposte progettuali.
Lo scopo è farti comprendere l’idea centrale del progetto.
Inizia il confronto, al termine del quale avremo tutti un’idea più chiara: probabilmente tu ci chiederai alcune modifiche o di accorpare la soluzione di un’ipotesi con alcune soluzioni di un’altra. Noi ti guideremo, chiarendoti alcuni punti e spiegandoti perché, magari, alcune tue proposte sono percorribili e altre lo sono meno, sia a livello compositivo, sia tecnico, sia normativo.
Memento! (di nuovo). Forse in questa fase ancora non parleremo della “decorazione”. Non ti preoccupare, ci arriveremo dopo: prima c’è il progetto dello SPAZIO.
Quindi, se dovremo apportare modifiche (e molto spesso accadrà), stabiliremo con te la data per un terzo incontro.
Di solito, dopo il terzo o quarto incontro (ma molto dipende dall’entità del progetto!) si passa alla fase successiva.
quinto passo
Primi studi di finiture e bozza della previsione di spesa
Ora che abbiamo trovato la strada da percorrere dal punto di vista degli spazi, delle funzioni, dei percorsi, delle prospettive, possiamo cominciare a ragionare con te sul trattamento delle superfici, sui pavimenti, sui materiali in generale, sui controsoffitti e se dovranno avere un particolare disegno, sulla possibilità di realizzare, su nostro disegno, la falegnameria su misura.
È proprio questo il momento in cui ha senso predisporre un documento preliminare (si chiama “computo metrico estimativo”) che ti mostri la spesa relativa ai lavori veri e propri.
“Quanto mi costeranno i lavori, architetto?”
Questa domanda spesso ci viene fatta durante il primo incontro conoscitivo. Indubbiamente all’inizio, considerando i metri quadrati, si potrà indicare una forbice di costi (vale a dire: “I lavori potranno costare da…a…”), ma il costo realistico potrà essere comunicato solo dopo aver lavorato a un progetto che, anche se non ancora esecutivo, sia già abbastanza definito.
In questa fase si può cominciare a chiedere un primo preventivo di massima a qualche impresa, ai falegnami (se si prevedono arredi su misura) e, per esempio, ai marmisti (se si prevedono superfici in marmo realizzate su disegno).
sesto passo
Intermezzo di riflessione propedeutico alla fase burocratica
A seconda del tipo di titolo abilitativo adatto allo specifico tipo di intervento, si dovrà o non si dovrà attendere un certo lasso di tempo prima di iniziare i lavori.
Se il titolo abilitativo necessario per il tuo intervento è la C.I.L.A. (per lavori di manutenzione straordinaria, questi possono iniziare il giorno dopo la presentazione della relativa pratica), potremo valutare insieme:
- se prima completare la progettazione esecutiva e solo poi presentare la pratica edilizia, che consentirà l’inizio immediato dei lavori;
- se intanto presentare la pratica, attendere la conclusione della nostra progettazione esecutiva e solo dopo dare inizio ai lavori (sconsiglio caldamente di iniziare i lavori -demolizioni a parte- senza avere pronti anche gli elaborati esecutivi).
Nel caso in cui, invece, il progetto definito e stabilito insieme richieda per esempio una S.C.I.A. (segnalazione certificata di inizio attività edilizia) o una S.C.I.A. in alternativa al Permesso di Costruire, la scelta sarà obbligata: dovrai comunque attendere almeno 30 giorni prima di iniziare gli interventi e quindi, durante questa attesa, potremo concludere l’elaborazione del progetto esecutivo.
settimo passo
Il momento della burocrazia
Ora che siamo certi che il “disegno dello spazio” non cambierà, ora che tu sei certo che quel progetto discusso con noi varie volte è veramente la soluzione che fa al caso tuo, quella dei tuoi desideri, predisporremo degli elaborati definitivi (in base alle considerazioni del paragrafo precedente), che saranno presentati presso gli uffici tecnici del tuo Comune e comunque presso tutti gli Enti preposti a fornire eventuali altri atti di assenso.
ottavo passo
Si fa ancora più sul serio: la progettazione esecutiva
In questa fase elaboreremo una numerosa serie di disegni, molto dettagliati, che saranno poi fondamentali per l’impresa in cantiere, durante la fase di direzione lavori.
Non solo. Questa è anche la fase in cui chiediamo preventivi ai vari fornitori, in cui studiamo ancora meglio i materiali, le loro caratteristiche,
la fase in cui, magari, scopriamo un nuovo materiale con caratteristiche e prestazioni migliori di altri già selezionati e te lo proponiamo, la fase in cui inviamo decine di email alle case produttrici o ai rivenditori.
È la fase in cui studiamo (o facciamo studiare) approfonditamente eventuali impianti speciali, in cui si decide se, per esempio, prevedere la domotica, la fase in cui si studia perfettamente l’illuminazione e in cui ti proponiamo le lampade selezionate.
Se poi, come spesso proponiamo, vorrai far realizzare degli arredi fissi su misura, questo è il momento di progettarli.
Ora, con tutto bagaglio di informazioni in più, il computo metrico estimativo preliminare può diventare definitivo.
Il gran finale: che i lavori abbiano inizio!
Abbiamo tutto e quello che potrebbe non essere ancora del tutto pronto (perché magari è necessario prima iniziare i lavori e verificare sul posto alcuni aspetti “nascosti”) sarà definito in cantiere durante la direzione lavori.
Del cantiere e del nostro ruolo durante questa fase te ne parlerò in un altro post.
Come vedi, il percorso che separa la tua idea iniziale dall’ingresso in cantiere degli operai richiede tempo.
Potresti scoraggiarti? Potresti, ma non devi. E sai perché? Ti sconsiglio vivamente di iniziare i lavori solo facendoti preparare due o tre preventivi da un’impresa sulla base di qualche idea che hai in testa e che non è stata vagliata attentamente sotto il profilo tecnico (ovvero della realizzabilità), normativo e sotto il profilo anche compositivo e di sfruttabilità reale degli spazi.
Molto spesso, infatti, questo apparente risparmio di tempo si tradurrà in ripetute interruzioni dovute a tuoi ripensamenti, a problemi tecnici non previsti e, non di rado, a problemi relativi alle normative edilizie.
Non solo: il non aver previsto tutto (o quasi) in tempo (prima di dare inizio ai lavori) comporterà anche varianti economiche rilevanti.
Puoi cominciare a farti un’idea sui punti da considerare prima di selezionare un architetto e un’impresa, scaricando il workbook in regalo “Obiettivo Ristrutturazione”.
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