Una “teca” per la casa di Augusto sul Palatino

Corten e metacrilato in un’area archeologica: il vestito dell’imperatore.

Committente

Ex Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, oggi Parco Archeologico del Colosseo

Categoria

Progettazione architettonica ex novo

Obiettivo

Proteggere l’antica Casa di Augusto

Anno

2014

Photo credits

Funzionario progettista

Arch.Barbara Nazzaro

Progetto strutturale

Ing. Stefano Vellucci

Lighting Design

Studio De Camillis-Fibbi

Impresa principale

Ottaviano Augusto realizza una dimora sul Palatino inaugurata nel 36 a.C. Gli ambienti, venuti alla luce dagli scavi di Gianfilippo Carettoni del secolo scorso, sono decorati con affreschi e stucchi e rappresentano un importante esempio di pittura romana della seconda metà del I sec. a.C.

Si tratta di un vero e proprio “progetto corale” (progetto strutturale della copertura-verde, progetto architettonico della teca in corten, lighting design, restauro degli apparati decorativi).

Scopo dell’intervento è stato il miglioramento delle visuali delle aree circostanti, una maggiore integrazione con il contesto paesaggistico, il restauro degli apparati pittorici e la creazione di percorsi didattici per rendere fruibili i numerosi brani decorativi.

La linea ispiratrice del progetto è la suggestione: all’estradosso la copertura si presenta con uno strato di vegetazione, con affioranti strutture archeologiche, ed una parte in terra a memoria della fase iniziale degli scavi di Carettoni. Poiché la nuova copertura avrebbe dovuto inserirsi in un contesto già ricco di soluzioni variegate e di notevole impatto visivo, è stata scelta (dall’Arch. Barbara Nazzaro con l’Ing. Stefano Vellucci) una soluzione tecnologica mista: elementi portanti in acciaio e profili in pultruso, pannelli sandwich, il tutto poi obliterato nell’intradosso da un controsoffitto termoteso in pvc di colore scuro.

La finitura prevista per la copertura è in parte a tetto verde, connotato da una vegetazione adattabile alle condizioni climatiche che assume un aspetto variabile a seconda delle stagioni. Questo sistema contribuisce a proteggere ed isolare termicamente gli ambienti e garantisce una elevata riduzione del surriscaldamento.

VITAE STUDIO architettura è subentrato nel progetto a seguito della realizzazione della copertura a verde sopra descritta ed il progetto esecutivo è stato sviluppato con l’Arch. Barbara Nazzaro, progettista e direttore dei lavori.

Per la realizzazione della teca di chiusura e protezione della Casa di Augusto è stato utilizzato l’acciaio Corten, alternando lastre piene a lastre traforate, marcando la differenza tra antico e contemporaneo attraverso un materiale reversibile – in contrapposizione alla consistenza materica della struttura archeologica – le cui cromie ed effetti superficiali sono la rappresentazione tangibile dello scorrere del tempo sui materiali.

Sfruttando la lavorabilità del metallo, si è scelto di farne il leitmotiv dell’intero progetto, sagomandolo per favorire la lettura degli elementi antichi e trattandolo con forature che conferiscono un carattere vibrante di leggerezza all’intervento grazie all’interazione con la luce solare.

Il prospetto posteriore presentava dei resti lapidei che sono stati integrati con una sagomatura tridimensionale del metallo, così da consentire una evidente lettura. Il Corten ripiega poi sull’angolo, diventando fascia di coronamento fino al fronte principale di ingresso.

Si tratta dunque di un “fil rouge” che circonda l’edificio e disegna il confine con il sovrastante tetto-giardino. Al di sotto di questa fascia piena, le lastre di metallo, intervallate da pannelli trasparenti in metacrilato, sono leggermente arretrate così da creare una sottile ombreggiatura e trattate con delle forature la cui intensità diminuisce dal basso verso l’alto. All’interno, i pilastri della struttura portante sono stati anch’essi rivestiti in corten.

Giurò sulle mie parole tutta l’Italia.

Augusto Imperatore

(da Res Gestae Divi Augusti, I, 5)

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